lunedì 15 giugno 2009

GRANDE BLUES A OMEGNA



Venerdì 19 alle ore 21.00 al Forum di Omegna concerto gratuito dei Tarbox Ramblers. Apre la serata Davide Speranza.

Non senza una lunga trepidazione si sono rimessi in carreggiata, nella forma più stringata di un trio, e con l'ausilio di un team produttivo coi fiocchi ( Jim Dickinson , Paul Kolderie e Sean Slade in alternanza) propongono un bis più oscuro e elettrico del precedente. Là dove c'erano una lunga sequela di traditionals, oggi A Fix Back East irrompe con un suono compatto, maturo e rigorosamente live, il passo con cui i Tarbox Ramblers hanno imparato a camminare da soli, scrivendo per proprio conto i loro classici. Il mantra
country-blues di Were You There? ad esempio, con violino e chitarra a generare atmosfere psichedeliche e allucinate, oppure la strepitosa e luciferina Ashes to Ashes , un incubo notturno da autentico voodoo. Il resto non è da meno: Howlin' Wolf e il compianto John Campbell sorridono compiaciuti tra le note di From the Algiers Station ; il ruvido blues da bettola di The Shining Sun e Honey Babe rimanda direttamente al maestro dei baccanali di casa Fat Possum, RL Burnside; Last Month of the Year è una gospel song dal fervore religioso trasformata in una litania tribale; la dolce filastrocca acustica di No Night There una delle poche boccate d'ossigeno da questo inferno sudista in cui i Tarbox Ramblers ci hanno fatto sprofondare. Al centro la voce crepitante di Michael Tarbox e le sue chitarre scorticate, di supporto l'essenziale violino di Daniel Kellar e il contrabasso di Johnny Sciascia , mentre la batteria ruota a turno nelle mani di diversi ospiti. L'essenza però è tutta racchiusa nell'incedere ritmico, ossessivo di un blues-rock che puzza di zolfo e vecchi crocicchi, tre i juke joints del Deep South e gli spiriti della folk music (basterebbe la cover di un brano immortale come Country Blues a firma Dock Boggs). La beffa è che i Tarbox Ramblers arrivano dalla fredda Boston, ma la differenza geografica è un dettaglio ininfluente se alle spalle c'è un coinvolgimento sincero e totale nella materia. Quando Michael Tarbox attacca la convulsa Already Gone e dichiara "baby sweet baby you sure look fine/ you make the holy ghost shiver up and down my spine" gli potete credere sulla fiducia, perchè non scimmiotta il passato, ma interpreta con una foga da invasato il cuore della tradizione. A Fix back East è il primo grande roots album del 2004 e sarà difficile scalzarlo dal trono.

(Fabio Cerbone)

1 commenti:

Giò ha detto...

Grande musica. Complimenti