sabato 15 settembre 2007
IN CENTRO COME ALLO STADIO
La scorsa notte in Via Mazzini sembrava di essere fuori da qualche stadio dopo una partita a rischio. Decine di persone in stato di ebbrezza, urla, clacson, colluttazioni, traffico rallentato.... Non ci siamo fatti mancare niente. Tranne le cariche della Polizia per la quale, intervenuta sul posto, tutto ciò ancora una volta non costituiva violazione di specifiche norma. Fino verso le tre c'è stato un casino intollerabile ed uno spettacolo a dir poco vergognoso. Stamane i residenti del Condominio Curioni e numerosi ospiti dell'Hotel Croce Bianca erano letteralmente inferociti per non aver chiuso occhio fino dopo le tre.
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4 commenti:
Avevamo un gruppo di francesi in Hotel: non li rivedremo mai più. La coppia di italiani della cam. 62 ha chiamato il 112 due volte. Non volevano pagare il conto e non vedremo mai più nemmeno loro. Abbiamo passato la mattinata ad ascoltare i clienti incazzati neri che ci inveivano addosso. In compenso siamo certi che l'incasso del Baretto è stato ottimo.
Adesso però ci siamo rotti i coglioni. Qualcuno avrà presto notizie dal nostro avvocato.
Ma cosa aspettate ancora ad agire per vie legali? Basta, ora basta veramente. L'amministrazione comunale deve avere il coraggio di operare scelte decise anche se non gradite alla categoria dei baristi. L'interesse pubblico deve prevalere sempre su quello privato o di pochi. Questa è una regola che da sempre è valida e non c'è bisogno di andare a vedere cosa recita la giurisprudenza. Basta, ora siamo veramente stufi! Aspettiamo decisioni forti e subito.
Omegna è diventato il paese dell'intolleranza. Tutti sventolano diritti a destra e a manca, quando basta fare 2 km pr vedere che gli stessi problemi interessano qualsiasi "città" (le virgolette sono d'obbligo, visto che il termine si usa per indicare un centro vivo e attivo...). Solo che nelle altre, a ragion veduta, nulla si fa, perchè uno schiamazzo in un fine settimana è cosa normalissima; non dico giusta, ma sopportabile. Per 2 gg, dove per di più non si lavora, si è riuscito a creare un caso mediatico.
La questione non è sui diritti dei baristi, ma sul diritto di un giovane di godersi la propria città. Omegna deve essere per forza un centro-dormitorio? Volete i vostri figli sempre in trasferta per i quattro angoli della provincia (se non oltre)? O forse devo pensare che li vogliate chiusi in casa, a mangiare cioccolato coi vermi dei tempi che fu, citando la signora Pizzato Gallo in un suo esilarante incontro con la parte più giovane della cittadinanza?
In effetti non mi stupisco. Se Omegna deve diventare città da turismo domenicale, per antonomasia quello del pensionato con moglie e nipotini appresso, non ci si può stupire che la giunta si comporti come un vecchio, despota e dal pugno di ferro, invidioso della gioventù che fu...
Caro "giovine dentro", la tolleranza bisogna guadagnarsela!
nessuno vuol vietare ai giovani di divertirsi ed ai baristi di guadagnare ma non per questo bisogna ammalarsi per le notti insonni (d'estate il casino riguarda l'intera settimana) e rischiare di fare incidenti perchè il mattino dopo devi guidare per qualche ora!
Lo schiamazzo il sabato è normalissimo se finisce ad un'ora ragionevole (le 23, anche le 24 poi stop!), poi diventa fenomeno d'inciviltà e va represso!
In ballo non c'è altro: solo la salute dei residenti del centro.
Quanto al diritto dei giovani di godersi la loro città, sono d'accordo. Ma ci sono molti modi per godersi la città: quello di riempirsi di birra nei bar e gironzolare barcollanti e parlando in modo sguaiato per le vie del centro la notte non mi pare sia fra questi! Forse è questo il punto: i giovani dovrebbero capire che ci sono altri modi più intelligenti per divertirsi nel rispetto del prossimo.
Infine una nota tecnica: sarebbe anche ora che le Amministrazioni prima di dare le licenze agli esercizi pubblici valutassero il loro "Impatto ambientale complessivo". Nel centro di Omegna (notoriamente affollato di bar)un piccolo bar che chiude alle 20 non da fastidio a nessuno, un bar che chiude alle 24 è sopportabile, un bar che chiude alle 3 (ultima richiesta dei baristi) dovrebbe essere attrezzato con sala fumatori, dehors insonorizzato, doppie porte d'entrata, aria condizionata e mura insonorizzate se posto in vicinanza di abitazione; infine deve essere dotato o situato nelle vicinanze di un parcheggio. In caso contrario quel bar non sarà idoneo per quella zona e, o si sposta, o dovrà chiudere alle ore 22 (ora che la legge stabilisce come termine iniziale del periodo di riposo delle persone).
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