Si è svolto Venerdì mattina il previsto incontro tra l'Amministrazione Comunale ed i titolari di pubblici esercizi per verificare l'andamento del protocollo di intesa stipulato ad Agosto.
Riportiamo di seguito il servizio di VCO Azzurra TV che può essere visto sul sito di Azzurra TV.
"Un confronto pacato, sereno e costruttivo. Così è stata definita dai diretti interessati la riunione di questa mattina in Comune, ad Omegna, tra i baristi e l’amministrazione comunale per fare il punto della situazione sul protocollo d’intesa siglato un mese e mezzo fa. Un protocollo nel quale i gestori si assumevano determinate responsabilità per prevenire il fenomeno degli schiamazzi notturni e di comportamenti con poco senso civico da parte degli avventori. “ La riunione- hanno commentato il sindaco Antonio Quaretta e l’assessore al commercio Antonella Garavaldi- è stata molto positiva. Abbiamo ribadito la nostra posizione: il bilancio di questo mese e mezzo è abbastanza soddisfacente. Ci sono stati dei passi in avanti, ma ci sono alcune cose che possono e devono essere ancora migliorate. Abbiamo comunque il piacere di sottolineare la collaborazione con i gestori, che sta dando dei frutti importanti” I baristi a loro volta hanno rilanciato. “Il nostro impegno ha portato i risultati sperati- hanno sottolineato-ora c’è da proseguire su questa strada, anche con una maggiore ed ulteriore collaborazione con le forze dell’ordine. Ora chiediamo di poter tenere aperti i nostri locali, durante il fine settimana, fino alle 3, come era fino ad un anno fa”. Ipotesi della quale si discuterà nel corso della prossima giunta "
sabato 29 settembre 2007
INCONTRO AMMINISTRAZIONE COMUNALE - PUBBLICI ESERCIZI
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2 commenti:
dai giornali apprendo che in detta riunione i baristi avrebbero
1) sostenuto di aver sostanzialmente rispettato il protocollo d'intesa con l'amministrazione;
2) richiesto il prolungamento dell'apertura alle ore 3 del mattino.
MA SIAMO MATTI? Ma è mai possibile che questi soggetti non si rendono conto che l'apertura alle tre del mattino è una richiesta insostenibile in quanto non consentirebbe a molte famiglie di poter dormire la notte?
Mi pare evidente che i bar siano luoghi di aggregazione sociale: dove vi è un bar vi è un gruppo di persone (gli avventori). Ora poichè di questi tempi gli avventori (specialmente giovani) amano restare all'esterno del locale col bicchiere in mano a "relazionarsi" col prossimo, appare evidente che o il gestore ha la forza di mandare tutti i propri clienti dentro il bar (se vi è spazio) oppure il baccano e gli schiamazzi vi saranno sempre. Come evitarli: chiudendo prima il locale.
In proposito mi permetto di fare altre tre osservazioni:
a) non è vero che chiudendo prima il locale il gestore gadagna meno: infatti a Omegna vi sono bar che aprino alle 7 del mattino e non mi pare siano alla rovina (anche le colazioni sono un business);
b) da quando il "baretto" chiude alle 23,00 Via Mazzini la sera è un paradiso e i residenti e gli ospiti del Croce Bianca (i veri turisti) dormoni in pace ed hanno riacquistato il piacere del buon sonno (è un peccato?);
c) di chiusure notturne si può riparlarne solo quando il comune avrà i mezzi e gli uomini per presidiare di notte le vie del centro: uomini che devono essere preparati dal punto di vista giuridico (sapendo riconoscere e punire lo schiamazzo) e dotati di apparecchiature fonometriche.
Tutto il resto sono chiacchere. La chiusura dei Bar alle 3 del mattino dei bar sarebbe una sciagura per i residenti del centro che chiedono a gran voce da tempo di poter dormire la notte a tutela della propria salute.
Mi auguro che il Sig. Sindaco non resti sordo alle motivazioni che ho esposte sopra e che contenga l'ansia di guadagno a tutti i costi di quei baristi omegnesi che tra un po' proporranno l'apertura dei locali 24 ore su 24.
Sottoscrivo integralmente quanto Mario ha detto nel commento precedente. Accettare le richieste dei baristi sarebbe grave segno di cedimento di fronte a richieste assurde. Da che mondo è mondo la notte è fatta per dormire. Se si vuole stravolgere anche questa semplice regola non si venga a piangere dopo, quando i danni saranno maggiori.
Non sono falliti i bar negli anni in cui si usciva e ci si ritirava in orari "normali". E' semplicemente questione, come recita il vocabolario, di educazione intesa come "promozione, mediante l'insegnamento, le direttive e l'esempio, delle facoltà intellettuali, estetiche e morali di una persona, specie se di giovane età".
L'Ente pubblico (in questo caso il Comune) insieme a molte altre agenzie educative (famiglia, scuola, oratorio, ecc.) non può quindi esimersi dal dare anch'esso una chiara e precisa direttiva altrimenti avrebbe fallito nel suo compito educativo. Non siamo contro i baristi ma siamo per il bene dei nostri ragazzi e più ancora per quello dell'intera nostra città.
Questo è quanto penso io ma, in un civile e democratico dibattito tra le parti, mi piacerebbe leggere su questo sito quello che pensano i baristi. Resto in attesa.
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