Saltato ieri sera il Consiglio Comunale per mancanza del numero legale... Assenti, oltre al solito Vescio, i Consiglieri del PDL Banone e Ricca. La minoranza è uscita dall'aula e la maggioranza non ha potuto garantire il numero legale. Non è la prima volta ed il fatto che la cosa fosse nell'aria già nel pomeriggio desta ancora più dubbi.
Innanzitutto viene da chiedersi quale sia la correttezza di chi, eletto alla carica di Consigliere Comunale, non si presenta mai in Consiglio o esercita assenze ad orologeria. Proprio il Consiglio Comunale dovrebbe essere eventualmente il luogo deputato a far valere le proprie richieste e le proprie posizioni se queste non trovano udienza nelle sedi dei partiti. Invece dietro ogni assenza si scorgono trame e giochini dietro le quinte, veri o presunti che siano.
In secondo luogo ci mettiamo nei panni del Sindaco che ha visto ancora una volta la sua maggioranza remargli contro, lanciargli l'ennesimo segnale. Devono essere panni scomodi. Dopo il rimpasto estivo il Sindaco pretese che ogni Consigliere Comunale gli confermasse per iscritto il proprio appoggio fino a fine legislatura. Noi di Progetto Omegna sabbiamo bene tuttavia che gli impegni scritti nella politica omegnese hanno una validità limitata nel tempo e non costituiscono certo una garanzia solida. Il bilancio 2010 sarà ancora più risicato e già si sa che con ogni probabilità Omegna non ha rispettato nel 2009 il patto di stabilità, con le conseguenze che da ciò derivano. Ciò fa da contorno ad una situazione di crisi che in molti casi assume aspetti drammatici. In un frangente come questo bisognerebbe fare quadrato attorno al Sindaco e mettere in campo tutte le energie per la Città. Questo non sta accadendo e pensiamo che il Sindaco ne sia amareggiato. Certo secondo noi anche il Sindaco non è esente da colpe. Dopo il famigerato (per noi) rimpasto estivo gli dicemmo che cedere e subire dai partiti non avrebbe portato a nulla di buono. Bisogna poi considerare anche che il Sindaco ha sempre dato poca considerazione ai consiglieri comunali demandando ai partiti di ottenerne la fedeltà. Forse una maggior considerazione del ruolo di Consigliere Comunale potrebbe sortire l'effetto di ottenerne la collaborazione, e non solo sotto forma di manina alzata in Consiglio.
Vorremmo terminare dando un consiglio, un'esortazione al Sindaco ma non sappiamo veramente che dire. Siamo certi che lui saprà cavarsi fuori da questa situazione. Temiamo però quella comunione di intenti che servirebbe alla Città non si vedrà ancora e si tornerà a vivacchiare, fino alla prossima crisi.