Ormai il clima pre-elettorale sembra aver contagiato definitivamente l'attuale amministrazione che è in chiusura e poco sembra preoccuparsi del futuro.
Ieri il comune di Omegna ha convocato una riunione per parlare del futuro del Ciss del Cusio e nessuno si è presentato tra l’incredulità degli altri amministratori, del personale del Ciss e delle famiglie.
Un difetto di comunicazione interno: così dall’amministrazione omegnese spiegano l’assenza all’importante incontro. “ Così mi è stato assicurato- dice il presidente del Ciss del Cusio Augusto Quaretta- e comunque non è il momento di fare polemiche, anche perché su 21 comuni ieri erano presenti 13 e dunque non mancava solo Omegna. . Serve la massima unione, perché dobbiamo fare capire cosa fa il Ciss sul territorio. Quando si parla di sociale spesso lo si associa a qualcosa di astratto, invece il Ciss è fondamentale con i suoi servizi, con la sua assistenza ad anziani, persone in difficoltà e famiglie con disabili. Il messaggio che dobbiamo far passare è che tagliare fondi al Ciss potrebbe diventare un boomerang visto il momento di crisi che stiamo attraversando”
Fonte: VCOAzzurraTV
6 commenti:
Si era scaricata la pila dell'assessore all'assistenza (quella del sindaco aveva già perso l'acido!).
Si, la pila dell'apparecchio acustico data l'età della signora....ma per loro la rottamazione ....ops scusate pensione non arriva mai?
dimostrazione che quando il sindaco è assente.....tutti se ne fottono
Bastava che scegliesse meglio la squadra (la responsabilità è comunque sua) imponendo chi voleva a costo di andare a casa! Invece è sceso a compromessi rinnegando anche impegni presi per iscritto. Ed ecco i risultati. E' riuscito - galleggiando - ad arrivarere in fondo al mandato ma ha deluso il suo elettorato. Cosa non si fa per mantenere il posto su una bella poltrona di velluto!
prova a sedertici. è veramente scomoda.
Se la sedia é scomoda vale la pena di ricordare che:
1) nessuno ha obbligato il sindaco a candidarsi
2) nessuno ha obbligato il sindaco a rimanere al suo posto a tutti i costi
3) a che giova sopportare le scomodità se poi si lascia andare la città alla deriva? Non era meglio imporre le proprie condizioni o andare a casa aprendo la strada a nuove elezioni?
Insomma, se è vero che governare è un servizio non sempre facile, è anche vero che bisogna guardare ai risultati e se questi non ci sono è meglio sparigliare le carte e cercare soluzioni più efficienti per il bene della città.
Dimenticavo, questo ragionamento vale anche per il nuovo sindaco (o sindachessa): si dovrebbe governare con la porta sempre aperta!
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