Gentile Presidente Bresso,
sono una studentessa di Liceo di 15 anni e quest'anno al termine della
scuola sono stata felice di apprendere che avevo conseguito la media del
9,00. Sono stata ancora più felice quando ho ricevuto una lettera della
Scuola che mi informava che era possibile beneficiare di una borsa di studio
per merito scolastico.
I miei genitori hanno consegnato la documentazione per il calcolo dell'ISEE
e abbiamo appreso che, avendo loro un reddito superiore a 32.000 Euro, non mi
era possibile ricevere la borsa di studio. Sono rimasta molto delusa e mi
domando: per quale ragione una borsa di studio per merito deve tenere conto del
reddito della famiglia ? E' un aiuto per studenti bisognosi o un riconoscimento
per chi ha conseguito una media superiore al 9,00 ?
Segue la firma
domenica 4 ottobre 2009
LA CULTURA DEL MERITO
Si parla molto in questi ultimi anni di "cultura del merito". Ministri e politici la invocano come rimedio alla cosiddetta fuga di cervelli ed auspicano la sua diffusione nelle scuole e nelle università.
La Regione Piemonte ha istituito una BORSA DI STUDIO PER MERITO (L. r. 28 del 28.12.2007- art. 10 comma 2 ) destinata ai ragazzi delle scuole superiori che abbiano conseguito nell'ultimo anno scolastico almeno la media del 9. Si tratta di una iniziativa lsecondo noi lodevole tesa ad aumentare proprio quella cultura del merito dando un riconoscimento tangibile agli studenti che si distinguono. Perchè allora subordinare l'erogazione di una Borsa di studio per merito al reddito dei genitori ?
Una ragazza del Liceo scientifico Gobetti ha deciso di scrivere alla Presidente Bresso per capire come mai il suo merito non è sufficiente ad ottenere un riconoscimento che non interessa tanto per i soldi ma il valore che porta in sè. Conoscendo direttamente la ragazza in questione le abbiamo chiesto di farci avere copia della lettera che pubblichiamo di seguito.
Restiamo in attesa della risposta della Presidente Bresso.
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5 commenti:
Siamo ancora mille anni luce lontani dalla cultura del merito in Italia.
Presidente Bresso chiamiamo la Borsa di Studio con un altro nome senza illudere i giovani studenti.
In Italia esistono altre 2 importanti culture: quella dell'assistenzialismo (dove potremmo impartire lezioni), quella della raccomandazione ,.....
Sull'assitenzialismo basta vedere quei poveri di Messina, case costruite abusivamente, ora spazzate via ma...... lo Stato ce le deve ricostruire..
Con tutto il rispetto per quelli che hanno subìto perdite anche dei propri cari, ma ragazzi con questo assistenzialismo non se ne può proprio più.
Art 34 della Costituzione:
"(...)I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."
Non ritengo che l'art. 34 della Costituzione sia applicabile in questo caso. Si tratta si scuola dell'obbligo che tutti hanno il diritto/dovere di frequentare a prescindere da aiuti provenienti da borse di studio che potrebbero anche non esistere. Esistono già svariati aiuti per gli studenti con pochi mezzi (riduzioni sui servizi di mensa, trasporto, libri...) e la scuola è gratuita. Una borsa di studio per merito dovrebbe promuovere altro. Quella della Regione Piemonte è una borsa di studio per famiglie bisognose subordinata al raggiungimento della media del 9. Sarebbe meglio specificarlo per evitare spiacevoli illusioni di studenti che non vedono apprezzati i loro risultati in nessuna maniera tangibile dalla Scuola o dallo Stato.
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