martedì 26 luglio 2011

COQ: 10 ESUBERI ANNUNCIATI DAL DIRETTORE

2 operatori socio sanitari, 6 inferiemi professionali e due medici internisti a cui si aggiugeranno altre 4-5 unità nel 2012. Sono i numeri del preannunciato piano esuberi del Coq di Omegna. Oss, inferimieri e internisti saranno collocati furoi dal centro ortopedico di quadrante a partire dal primo settembre. E’ quanto ha messo nero su bianco il Direttore generale dell’ospedale omegnese, in una lettera indirizzata ai vertici dell’azienda sanitaria del Vco. La decisione è figlia delle politiche sanitarie imposte a livello regionale perché si rispettino i dettami del cosìdetto “ piano di rientro”. La partira Coq sarà al centro di un incontro che la FP Cisl del Vco ha già calendarizzato per giovedì 28 luglio con il Commissario Corrado Cattrini. Antonio Dellera responsabile del comparto sanità per il sindacato guidato da Bonanni ha detto : “ Condanniamo duramente il comportamento assolutamente imprudente dell’amminsitrazione del Coq “. Il sindacalista eccepisce infatti che il personale in esubero non potrebbe usifruire di nessun ammortizzatore sociale. “ In particolare – spiega Dellera – i medici potrebbero addirittura rischiare il licenziamento “. La sanità dunque non agita solo i sogni estivi di ossolani e verbanesi. Del resto sull’argomento oggi interviene anche il segretario cittadino del Pd. Marco Travaglini oltre a bollare quando le decisioni prese dai vertici Coq come “ situazione intollerabile “, sollecita il primo cittadino omegnese a promuovere ogni iniziativa utile affinchè sia garantito il diritto alla salute. “ Il Centro ortopedico di quadrante – scrive in unanota inviata alla stampa – va stabilizzato al più presto. Il reparto di medicina non va talgiato e la sanitàterritoriale va resa più diffusa ed efficiente “.
Fonte: VCO Azzurra TV

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma il Sindaco e Nobili non sapevano nulla del piano esuberi? Nobili non aveva detto di voler restare a Coq per presidiarlo come provincia?
La verità è che il privato fa quel che vuole e loro "presidiano"! Bella roba.

Anonimo ha detto...

E pensare che la creazione di una rete socio-sanitaria privata poteva/doveva essere una delle possibili soluzioni al problema occupazionale del VCO. Sul nostro territorio ci sono molte case di cura, ricoveri per anziani e disabili, qualche stabilimento termale, laboratori analisi, ecc. Perchè non metterli in rete creando un'offerta socio-sanitaria complessiva? La nomea delle "cliniche svizzere" insegna. Qui la provincia avrebbe potuto giocare un ruolo strutturale pubblicizzando l'offerta (non ho mai visto sui giornali, ecc. la pubblicità del Coq). Peccato.
Vero è che appena la regione stacca la spina o riduce le convenzioni la sanità privata entra in sofferenza.
Occorre che anche questa realtà riesca a camminare con le proprie gambe rendendosi autosufficiente dalle regioni.
Come? Per esempio dirottando gradualmente parte delle risorse destinate alle ASL (nei settori remunerativi) al pagamento di polizze assicuratve sanitarie che coprano il costo di determinati interventi o prestazioni.
Certo che qualcuno invece di affidarsi ai soli tagli lineari dovrebbe anche individuare delle alternative nel segno dell'efficuenza e del migliore allocamento delle risorse.