Al forum di Omegna, domenica scorsa, la preghiera di fine ramadan. Circa 800, i musulmani, provenienti da tutta la provincia del Vco, si sono dati appuntamento nel capoluogo cusiano. Un momento di festa che però è stato anche l'occasione per fare il punto relativamente alle questioni aperte. Dal presidente dell'associazione islamica di Omegna, un grazie di cuore al sindaco Quaretta che ha concesso senza riserve il forum per il loro appuntamento. (...omissis)
Fonte: VCOAzzurraTVViste le vicende di questi giorni (parliamo della barbara uccisione di Sanaa) ricordiamo che naturalmente alla festa c'erano solo uomini. Perchè le donne nell'Islam non possono uscire a fare festa...
Leggiamo su Wikipedia:
Il principio della superiorità maschile è enunciato dal Corano nella Sura IV, detta al-Nisāʾ (delle donne), al Versetto 34:
« Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande »
(Trad. di Alessandro Bausani)
Così, in virtù di questo precetto, le donne sono private persino dei fondamentali diritti umani e civili: non godono della libertà di spostamento, della libertà di espressione e di parola; non possono procedere negli studi né tanto meno fare carriera o ricoprire cariche o posizioni di responsabilità in campo civile o religioso. Non possono decidere il proprio destino né quello dei propri figli e sono totalmente sottomesse all'uomo, da cui possono venire ripudiate (e non viceversa). Sono eventualmente costrette a convivere con altre mogli scelte dall'uomo; e sono obbligate a coprire il proprio corpo e spesso anche il viso.
« Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande »
(Trad. di Alessandro Bausani)
Così, in virtù di questo precetto, le donne sono private persino dei fondamentali diritti umani e civili: non godono della libertà di spostamento, della libertà di espressione e di parola; non possono procedere negli studi né tanto meno fare carriera o ricoprire cariche o posizioni di responsabilità in campo civile o religioso. Non possono decidere il proprio destino né quello dei propri figli e sono totalmente sottomesse all'uomo, da cui possono venire ripudiate (e non viceversa). Sono eventualmente costrette a convivere con altre mogli scelte dall'uomo; e sono obbligate a coprire il proprio corpo e spesso anche il viso.
5 commenti:
...e quindi?
Basandomi sulla statistica, se io che commento non sono cristiano, chi ha scritto il post molto probabilmente lo è. E se spulcia un po' i suoi testi sacri troverà:
Alla donna disse:
"Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà".
L'ultima riga mi sembra equivalente a "gli uomini sono preposti alle donne".
http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__P3.HTM
Non so di chi sia la traduzione (della traduzione della traduzione della traduzione...), ma è comunque approvata da chi detiene i diritti per la trasmissione del Verbo.
Poi l'interpretazione di queste parole ha certamente avuto conseguenze diverse, ma questa è una questione culturale... Nella cattolica Italia le donne sono ancora lontane dall'avere REALMENTE gli stessi diritti degli uomini, e anche all'interno della Chiesa si devono accontentare. Uscendo dai nostri confini e andando verso nord la situazione migliora via via, rendendo evidente che le differenze sono solo quantitative, non certo qualitative. Non a caso l'andamento correla molto bene con questo grafico: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3e/Europe_belief_in_god.png
L'unico, vero, salto di qualità si potrebbe avere seguendo il consiglio di un tizio inglese...
http://www.youtube.com/watch?v=db-hgFoYLeo
Sono felice però di sapere che la preghiera di fine Ramadan abbia trovato posto ad Omegna. Felice solo perché la trovo una cosa equa, ovviamente... non vedrò mai il giorno in cui le religioni saranno un ricordo; ma nel frattempo, finché suoneranno le campane per i cristiani, mi auguro che ci siano luoghi di preghiera per i musulmani.
Quindi ci stai dicendo che va bene così ? Che siccome bisogna rispettare le culture diverse bisogna rispettare anche come vengono trattate/considerate le donne, gli infedeli, gli omosessuali ? Siccome anche il cristianesimo ha o aveva in sè questi elementi allora va bene così, sono giustificati ? O bisogna combattere questi modi di pensare, questi dogmi che limitano i diritti delle persone in OGNI cultura ?
Io personalmente sono di questo parere.
Dunque noi occidentali casa dovremmo fare?
Esportare la nostra "democrazia" e "libertà" con le bombe?
o semplicemente vietargli di celebrare i loro riti nella nostra patria.
Alla parità tra sessi dovranno arrivare per conto loro, noi non possiamo imporre la nostra "civiltà" agli altri, possiamo e dobbiamo però pretendere che nel nostro Paese vengano rispettate le nostre leggi (magari dando per primi il buon esempio).
Per quanto riguarda in particolare la parità tra i sessi siamo così sicuri che in Italia sia rispettata?
Io non ne sono poi cos^ sicuro.
No, Adriano, ovviamente non va bene così... così fa schifo! Se è questa l'impressione che ho dato, mi sono spiegato male. Non è nemmeno una questione di rispetto, dal momento che non ho nessun rispetto nei confronti delle religioni; tuttavia esistono, io non pretendo di aver ragione (magari un dio esiste e un giornò pagherò le conseguenze delle mie parole, assieme a tutti coloro che hanno commesso l'errore di credere nel dio sbagliato) e certamente non posso decidere che scompaiano dal tramonto all'alba. Ma, finché esisteranno, ciascuna deve avere gli stessi diritti e le stesse opportunità, non importa dove. Non mi riconosco nelle "radici cristiane dell'Italia", ma da osservatore che non prende parte al gioco credo che ciascuno debba avere il diritto di adorare il proprio dio. Ci sono un sacco di cose che non mi piacciono o che odio, ma spero che sopravvivano finché potranno dare gioia o conforto a qualcuno.
Detto questo, concordo con te: alcune cose non si possono giustificare e vanno combattute. A chiunque uccida un altro essere umano con ferocia e senza un motivo (se mai ce ne può essere uno) devono essere riservati 5 metri cubi d'aria finché avrà voglia di respirarla, che sia italiano, argentino, cinese, marocchino o svizzero. Ma la religione c'entra fino a un certo punto: sei un criminale, prima che un musulmano. Può darsi (io non lo so davvero) che alcune religioni siano più "violente" di altre... ma anche qui le differenze sono solo quantitative, dal momento che ad un estremo stanno coloro che spazzano il terreno su cui stanno per camminare per non rischiare di uccidere nessun essere vivente (cosa ridicola, ma è bello il pensiero). All'altro stanno coloro che si sentono autorizzati ad uccidere chiunque non rispetti il loro dio. Nel mezzo ci sono praticamente tutte le persone che hai incontrato e incontrerai nella tua vita.
A difenderci dai criminali ci sono le leggi del nostro stato; a difenderci dai pericoli delle religioni c'è solo la nostra ragione... e la nostra capacità di far ragionare chi prende posizioni estreme ed assurde. Non credo che avremo mai la possibilità (tu, io, e coloro che passano da questo blog) di stravolgere la situazione nel Nord Africa... ma probabilmente vedremo dei cambiamenti in Italia. Non certo facendo passeggiare dei maiali nelle città, ma probabilmente accettando le differenze tra la nostra cultura e le altre, punendo fermamente i comportamenti illegali e discutendo quelli - a nostro modo di vedere - immorali. La situazione non cambierà nel corso di una generazione, ma vale comunque la pena di provarci.
Ti ripeto: nel mio mondo dei sogni i luoghi di culto potrebbero tranquillamente lasciare il posto ad altre cose più utili. Ma se, un giorno, avrò l'occasione di vedere una chiesa e una moschea affacciarsi sulla stessa piazza e i fedeli uscire da ciascuna di esse, incontrarsi e vivere serenamente insieme le loro vite... allora le religioni potranno anche sembrarmi un male tollerabile.
Nel frattempo: conosciamo le altre culture, lasciamo e facciamo conoscere la nostra, puniamo i comportamenti criminali, ma non costruiamo muri tra noi e chi la pensa diversamente da noi. Anche se forse avrei qualche problema a definire questo "noi"... :)
Luca Cassina, sono cattolico professante, ma concordo con il tuo ragionamento di fondo, ti rammento che su questa terra le religioni sono diffuse da uomini, quindi fallaci,.... è questione di coscienza, che è innata in noi, sappiamo benissimo ciò che è giosto e ciò che è sbagliato,poi vi è il libero arbitrio, cioè la singola coscienza.
E' giusto che ciascuno sia libero di professare la fede dei propri padri, se la condivide, ma è anche sacrosanto rispettare le leggi dello stato in cui vivo.
Ma aggiungo "sempre secondo coscienza"; e qui potrebbe aprirsi il dibattito sulla inderogabile necessità che uno stato sia laico, altrimenti le regole di convivenza sono inquinate dal credo religioso. Su questo aspetto non condivido la tua avversione alle religioni, ma ne capisco e rispetto la radice.
Sarebbe forse più giusto essere avversi ai condizionamenti religiosi sulle leggi di uno stato (regole per una civile convivenza)lasciando le considerazioni sulle medesime alle singole coscienze.
Mi congratulo per i tuoi dotti interventi, senza sarcasmo ma con sincero rispetto.
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