mercoledì 7 aprile 2010

LA BIALETTI CHIUDE...



E' arrivata la tegola che qualcuno temeva: Bialetti chiude. La proprietà ha comunicato che nei prossimi giorni partiranno le lettere per la messa in mobilità della quasi totalità dei dipendenti. Ci saranno poi 45 giorni di tempo per avviare la procedura. La produzione dovrebbe essere spostata da Crusinallo ad un paese dell'est Europa (fonte: VCOAzzurraTV).

21 commenti:

Mario ha detto...

Condivido la proposta di Mangolini di lanciare l'azionariato popolare e acquistare il marchio Bialetti.
Pongo però alcune questioni:
- perchè non si lega la coresponsione di aiuti e sovvenzioni pubbliche (es. Tremonti-bis ecc, cuneo fiscale, fondi regionali, ecc.) alla stipula di un impegno alla non delocalizzazione?
2) perchè non si protegge i marchi industriali storici così come i monumenti: il Cusio senza Bialetti o Lagostina ecc. non è più lo stesso! Così si eviterebbero certe operazioni finanziarie che mirano a acquistare a poco prezzo i marchi per poi delocalizzare la produzione, con un duplice danno: la perdita del marchio e la perdita del lavoro per maestranze qualificate: insomma l'impoverimento del territorio!
Spero che prima o poi il Governo intervenga prima che i buoi siano tutti scappati, o ci troveremo la FIAT in CINA, l'ALFA negli USA ecc.
L'Italia diventerà un Paese di buoni consumatori (un ipermercato ogni 10 km) ma nel quale mancherà il settore primario, cioè la produzione.
Uno scenario macroecomico che mi preoccupa!
Per questo i problemi dei lavoratori di Bialetti ma anche di Acetati riguardano tutti noi: sono pezzi di un Paese che produce che vanno in malora e la ns ricchezza con loro.
Prima o poi nerisentirà anche il settore terziario (i servizi) e allora saranno dolori.
Ma i ns governanti l'hanno capito?

Anonimo ha detto...

Io invece penso che solo la riconversione della città in senso turistico rappresenti la strada per uscire da una crisi che pare irreversibile.
Ma per questo bisognerebbe che tutte le forze in campo: plitici, commercianti, cittadini facessero fronte comune nel perseguire tale obbiettivo.
Le bellezze e le potenzialità di sviluppo turistico della città sono note a tutti, ora servirebbe l'impegno e la volontà nel tradurle e nel rendere Omegna davvero un polo d'attrazione turistica.

Mario ha detto...

Sono le scelte sbagliate del passato che pesano come macigni aul futuro: dove sono gli alberghi? Dove ubicare quelli nuovi se tutto il lungo lago è già occupato?

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che gli Alberghi non debbono essere necessariamente ubicati sul Lungo Lago, vi sono comunque 2 ampie aree sul lago o con vista lago che ben si presterebbero ad essere occupate da alberghi:
- l'area ex Manera, che si trova direttamente sul lago, e che costituisce un'area molto ampia e vicina al centro cittadino;
-l'area ex Girmi la quale non solo ha un vista sul lago ma soprattutto é circondata da un ampio parco e non é troppo lontana dal centro città.
Altra area in posizione centrale che potrebbe accogliere una struttura ricettiva é quella ex Irmel (la quale oltretutto si trova vicinissima al lungolago).
Va poi ricordato il progetto di costituire un'area camper antistante il Centro Sportivo.
Vi sono poi aree da valorizzare in senso turistico, per es. l'area ex Canottieri (che é in pieno centro) e che potrebbe ospitare una "Spiaggetta libera" con chiosco bar e possibilità di noleggio di pedalò.
Non va poi dimenticato il discorso Forum e soprattutto la Ludoteca la quale ha conosciuto, in questi anni, un cresente turismo "scolastico" e che ha ancora importanti potenzialità di sviluppo.
Inoltre, un discorso va fatto per il centro Ortopedico di Quadrante, struttura ospedaliera di eccellenza (in ambito ortopedico-riabilitativo), fino ad oggi purtoppo sottoutilizzata, ma che se fosse pienamente operativa potrebbe rappresentare un polo sanitario di eccellenza in grado di richiamare utenti e relativi familiari anche da altre regioni con effetti positivi anche sulla domanda di posti letto alberghieri.

Mario ha detto...

A mio parere non basta avere degli aberghi ma anche che questi offrano una buona capacità ricettiva e siano posti in posizione strategica: in centro città o sul lago. Non nego la bontà della posizione dell'area Manera (anche se il turista che volesse recarsi in centro dovrebbe farsi una bella scarppinata a piedi su una strada pericolosa e senza marciapiede) nè quella dell'area IRMEL dove però mi risulta si stia pensando ad un parcheggio, ma mi rifersco ad alberghi che attirino i turisti per la posizione incantevole o prettamente turistica: non ne potremo mai avere a meno che non si abbattano i condomini di Lungo Lago Buozzi o le villette di bagnella...Sono queste le scelte che ci vincolano oggi (privilegiare uno sviluppo urbanistico residenziale invece che turistico). Eppure per una città industriale e ricca si trattava di una scelta comprensibile!
Quanto alla vecchia canottieri non è certo un nuovo bar che fa la differenza e definire Cireggio vicino al centro è per lo meno peccare di ottimismo!
Occorrono scelte radicali e coraggiose.
Spostiamo il centro ortopedico di quadrante a Cireggio, il pronto soccorso nei locali amministrativi dell'Asl e trasformiamo il Madonna del Popolo in Albergo, il più grande albergo del Cusio!
Quanto alla ludoteca sono d'accordo anche se la scelta di divenire città dell'infanzia dovrebbe coniugarsi con parchi attrezzati, menù speciali per bambini nei ristoranti, iniziative a loro dedicate, ecc.

Anonimo ha detto...

Ma gli abitanti del centro sarebbero favorevoli? Visto che sebmbra che si voglia una città dormitorio! Se si vuole una città turistica bisogna organizzare manifestazioni, la sera i locali devono poter lavorare il centro sarebbe molto più animato, non il "deserto" di oggi...

Mario ha detto...

Sul lago si viene per riposare e ritemprarsi non per fare caciara fino alle 3 della mattina: quello è il tipo di turismo che non ci interessa. Si invece alle manifestazioni culturali, enogastronomiche ecc. Ma occorre incrementare i posti letto.

Anonimo ha detto...

......manifestazioni che dovranno "ASSOLUTAMENTE" e "INCONDIZIONATAMENTE" concludersi alle ore 22,00 MAX.....per non disturbare!!!!!!!! e magari anche solo un giorno a settimana, possibilmente lontano dal centro, senza contributo musicale.Praticamente come all'interno di un convento.!!!!!!!!!!!
PS. Magari a qualcuno interessa un turismo diverso da quello che non interessa a Mario.

Mario ha detto...

Consiglio all'amico che precede di fare una visitina a Locarno e a Rimini: provi a fare schiamazzi all'1 di notte e poi mi dica che capita. Eppure sono città turistiche. Il turismo con la T maiuscola non è fare quel che si vuole a qualsiasi ora, nè schiamazzo da osteria e le belle manifestazioni si possono chiudere a mezzanotte.

Anonimo ha detto...

A Locarno e Rimini ci sono una miriade di manifestazioni e locali aperti anche di notte, è vero, all'una le manifestazioni finiscono ma qua alle 23 anche d'estate è già un mortorio!!! bisogna controllare, le telecamere non servono per gli schiamazzi!Cosa si stà facendo per invogliare la gente a venire a Omegna?!!!Quali manifestazioni? Ci sono locali che fanno musica dal vivo? Spettacoli serali estivi? I Ragazzi di Omegna dove possono andare a divertirsi? Invece di invogliare i giovani a rimanere a Omegna si sta facendo il contrario!!!Questa è diventata una città per anziani!Questa è la verità!

Questi sono i pensieri di un ragazzo di Omegna che come molti vole andarsene da una città Morta...avvevamo una assessore giovane (Mattia Corbetta) ovviamente è stato silurato!

Anonimo ha detto...

Ok facciamo una zona turistica per anziani.Silenzio e tranquillità, dei giovani freghiamocene! A Omegna non li vogliamo
ci danno solo fastidio!

Non ho parole!

Silvano

Mario ha detto...

Omegna non è disneyland e dovrebbe offrire ai turisti di ogni età un motivo qualificante per restare. Dalla sua ha certo la posizione geografica ed il lago (bellissimo) ma dovrebbe reiventarsi città turistica dopo essere stata per più lustri una città industriale. Non è facile!
Proporrei allora di studiare manifestazioni di qualità ma soprattutto di creare una nicchia che distingua Omegna da altri centri del Vco:
- es. città della disabilità: curare una circolazione adatta ai disabili, eliminare le barriere architettoniche, ecc.;
- città dei bambini: parchi ben tenuti, giochi all'aperto, ecc.
(mi ricordo che il primo anno che la Ludoteca lanciò l'iniziativa del Capodanno dei bambini venne gente fin dalla Toscana...!);
- costruzione - con il concorso dei privati - di qualcosa di "unico" (es. Funivia x Mottarone, tunnel subaqueo fra Ospedale e Bagnella; ecc.
Insomma un po' d'inventiva.
Turismo, significa lavoro e lavoro, significa in parte risolvere i problemi di chi resta senza lavoro.

Anonimo ha detto...

Io non credo che ci sia una volontà seria di fare di Omegna una città turistica e questo i privati (che dovrebbero investire in strutture turistiche) lo percepiscono molto bene a tal punto che abbiamo un numero di alberghi (cioè di investimenti in tal senso) addirittura inferiore alle cittadine della cintura milanese che certo non possono dirsi città a vocazione turistica.
Se qualcuno in città avesse davvero voluto puntare al turismo gli investimenti privati non sarebbero certamente mancati.

Mario ha detto...

Concordo. Ma ora occorre cambiare registro: se si vuole finalmente puntare sulla risorsa turismo (quale altra rimane?) bisogna lanciare messaggi forti e chiari all'imprenditoria privata x attirare capitali a Omegna. Altrimenti non ci resta che piangere...

Anonimo ha detto...

Omegna, una vergogna per noi tutti... Ormai il comune e per comune intendo tutte le persone che ve ne fanno parte, se ne fregano se una famiglia viene messa su una strada per colpa loro.
Basta fare lavorare solamente chi fa perte del loro schieramento politico o famiglia o cerchia stretta di amici o collaboratori. Vergogna!!! Pensate prima di agire e abbiate pieta' anzi la dignita' di aiutare il prossimo (non si sta' parlando di aiuti ecomonici ma di possibilita' di lavorare. Una mano sul cuore e uno sguardo nella coscenza!!! PENSATECI...

Un cittadino.

Anonimo ha detto...

PS Il mio commento non si riferisce ovviamente alla Bialetti. Esistono molte altre realtà anche non cosi grandi ma che riguardano piccole attività e singole famglie. (Ed è proprio da qui che DOVETE iniziare)

Anonimo ha detto...

Chi ha scritto i post che precedono merita il massimo rispetto. La crisi ha colpito tutti, chi più chi meno e non credo che il comune possa fare molto.
Il problema va affrontato a Torino ed a Roma dove Omegna non sanno nemmeno che esiste.
Lo sanno peró i parlamentari locali ed i consuglieri regionali: tutta gente superpagata e abituata alla pappa pronta, al tutto pagato a spese di Pantalone che di noi periferici se ne frega!
Il bello è che il potere è in mano allo stesso schieramento politico a tutti i livelli (comunale, provinciale, regionale e nazionale) ma quello schieramento riesce a fare lo scarica-barile al punto tale che il comune di Omegna dice di non aver fondi quando il Sindaco e la maggioranza appiggiano chiaramente la politica economica del governo e quindi il braccio che li sta strozzando!
La verutà è che in modo naturale o tramite un processo voluto da qualcuno la politica italiana si è trasformata in un grande gioco di ruolo dove anche gli elettori sono chiamati alla loro parte.
Il gioco supera la realtà e fa passare in secondo piano aspetti che stridono e mettono in evidenza contraddizioni che in passato avrebbero fatto saltare qualunque politico.
Che importa a questi politici se manca il lavoro: danno la cassa integrazione; che importa se i pendolari viaggiano sui carri bestiame: danno in pasto alla gente l'alta velocità; che importa se la benzina va alle stelle; tanto oggi chi rinuncia più all'automobile.
E allora caro amico rassegnati finchè il sistema politico sarà questo e non cambierà la mentalità le cose non cambieranno: il possedere conterà più dell'essere, la facile carriera nello spettacolo più dello studio e dell'apprendere un lavoro, la carriera politica resterà un modo di acquisire pisizioni di potere in fretta e non un modo di contribuire efficacemente al benessere della comunità rappresentata.
Purtroppo.
Peró la storia insegna che non bisogna mai perdere la speranza in quanto prima o poi le ragioni della verità e del buono trovano il modo di prevalere nell'ambito della sana competizio e democratica.
Noi ci crediamo.

Anonimo ha detto...

Nulla da dire sulle tue parole, però i signorini si devono ricordare che sulla seggiolina ci sono grazie a noi e anche la loro permanenza dipende solamente da noi, la rabbia espressa nel mio commento precedente è solamente dovuta al fatto che le care persone che fanno parte del comune di Omegna Il sign. Quaretta, tutti i suoi bellissimi assessori che tutto fanno nella vita tranne che ascoltare oltre che il cittadino anche la loro coscenza, il carissimo segretario comunale...
Per far si che le cose realmente cambino noi cittadini, e dico NOI cittadini NON loro agiamo in fretta, con responsabilità, con caparbietà, con ingegno, con volontà. Se desideriamo che tutto cambi dobbiamo cambiare prima NOI. Per risollevare la città sai qual è il segreto che nessuno ancora ha capito!? dobbiamo iniziare a viverla noi la città prima di sperare che gli altri la vivano ma ancor prima la scoprano.

Anonimo ha detto...

DESTRA, SINISTRA, CENTRO..... TUTTI PORCI CAPACI DI PENSARE SOLAMENTE AI LORO INTERESSI. SCHIFO!
PENSATE OLTRE CHE A VOI STESSI ANCHE AGLI ALTRI SOLAMENTE COSI' VI SARA' DATA CREDIBILITA'.

Anonimo ha detto...

La città la viviamo eccome: proprio per questo dibattiamo su questo blog rilevando problemi, proponendo soluzioni e arrabbiandoci per il comportamento di questa sfortunata amministrazione (che era partita con grandi speranze e ora mezza città non vede l'ora che tolga il disturbo).
La questione è che oltre vivere la città bisogna anche "fare", cioè bisogna spendersi in prima persona per costruire una valida, cioè credibile, alternativa a questa amministrazione. Progetto Omegna ci ha provato e ha provato (in parte riuscendoci) a supeare i rigidi schieramenti dei partiti. Peró non è stato capito del tutto in quanto la gente nel segreto dell'urna preferisce evitare le novità e alla fine vota stancamente sempre i soliti partiti. Ora, di fronte al fallimento delle esperienze amministrative di destra e sinistra (in questo siamo grati al Sindaco Quaretta) speriamo che l'elettorato sia pronto al salto di qualità scegliendo la lista civica. In caso contrario non ci si lamenti se dalla padella si finisce nella solita brace!
E' ora che i cittadini diano - democraticamente - il benservito ad una classe politica incapace riappropriandosi della propria città per governarla al meglio!

Anonimo ha detto...

io sono un lavoratore della bialetti e assicuro che la cosa della delocalizzazione è tutta una truffa noi lavoriamo felici e contenti in italia e per quanto riguarda la cina è stata delocalizzata li l'azienda della nike