sabato 20 ottobre 2007

COMUNITA' MONTANE: MANIFESTAZIONE DEL 24.10

Il giorno 24 Ottobre si terrà a Roma la manifestazione organizzata dall'UNCEM per protestare contro l'ipotesi di ridefinizione delle Comunità Montane avanzata dal Governo.

Riportiamo di seguito il "manifesto" dell'UNCEM in quanto riteniamo che possa essere condivisibile sotto molti aspetti. In primo luogo in quanto ammette la necessità di "sfoltire" il numero delle Comunità Montane e diminuirne i costi di gestione. In secondo luogo perchè evidenzia come il progetto del Governo vada ben oltre tale obiettivo, penalizzando gravemente un importante strumento a sostegno delle zone montane.

Il "manifesto" dell'UNCEM:

ADESSO BASTA!
LA MONTAGNA E’ UNA COSA SERIA

LA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA È UNA DOMANDA SERIA da parte dei cittadini e necessita una RISPOSTA SERIA.
LA RISPOSTA DELL’UNCEM E’ UNA RISPOSTA SERIA perché avrebbe ridotto del 50% il numero di consiglieri e assessori, valorizzato la partecipazione democratica e migliorato la selezione della dirigenza politica della Comunità Montana.
LA RISPOSTA DEL GOVERNO NON E’ UNA RISPOSTA SERIA perché:
a) esclude dalla montagna numerosi Comuni montani in base a un criterio sommario, semplicistico e demagogico.
Questi Comuni, i loro abitanti e le loro imprese, perderebbero il complesso delle misure agevolative previste per i Comuni montani per:
• scuola: pluriclassi e Istituti comprensivi
• sanità e assistenza: misure di sostegno per anziani, disabili e giovani
• agricoltura: indennità compensativa per agricoltori e allevatori (contributi UE), contributi agevolativi (defiscalizzazione ICI per i terreni agricoli ecc.) e agevolazioni previdenziali
• commercio esenzione IRAP e agevolazioni piccoli esercizi commerciali
• residenti: agevolazioni per l’acquisto di gasolio e gpl.
b) non riduce i costi anzi rischia di moltiplicarli perchè la discontinuità che si determinerebbe con l’esclusione di alcuni Comuni, ora parte di un’unica Comunità Montana, porterebbe alla creazione di nuovi organismi associativi;
c) sottrae agli oltre 4000 piccoli Comuni montani l’unico soggetto sussidiario di coordinamento e programmazione in grado di assicurare i servizi minimi essenziali alle loro popolazioni
LE COMUNITA’ MONTANE COSTANO allo Stato meno di 200 MILIONI di euro
SPENDONO oltre 2,2 MILIARDI di euro (provenienti da Comuni membri, Province e Regioni) di cui:
1,2 MILIARDI (54 %) per gestire: scuola, sanità, assistenza, viabilità, trasporti, difesa del suolo, assetto idrogeologico, forestazione, servizi di tutela e valorizzazione delle risorse idriche, prevenzione incendi, servizi di protezione civile.
308 MILIONI (14%) per lo sviluppo economico
440 MILIONI (20%) per altre funzioni (cultura, sport, valorizzazione tradizioni)
187 MILIONI (8,5%) per il funzionamento
70 MILIONI (3,5%) per pagare i propri amministratori
sono l’unico presidio di un sistema che produce 203 Miliardi di Euro di beni e servizi di elevata qualità. Acqua – Energia – Foreste – Risorse Agroalimentari – Turismo: il 17% del Prodotto Nazionale.
LE COMUNITA’ MONTANE NON SONO UN “COSTO DELLA POLITICA”
RIBADENDO LA DISPONIBILITA’ A RIDURRE DRASTICAMENTE IL NUMERO CONSIGLIERI E ASSESSORI DELLE COMUNITA’ MONTANE, L’UNCEM CHIEDE CON FORZA CHE DAL DDL SANTAGATA VENGA STRALCIATO QUALSIASI TENTATIVO DI :
1. RIDEFINIRE LA MONTANITA’
2. RIVEDERE L’ASSETTO DEGLI ORGANI DELLE COMUNITA’ MONTANE
3. ASSIMILARE LE COMUNITA’ MONTANE AD ALTRE GENERICHE FORME
ASSOCIATIVE

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me le comunità montane sono un carrozzone costoso e inutile. Altri amministratori da mantenere, pozti di potere da disputare (tra i partiti perchè sono enti di secondo grado), benefici zero. saremmo tanto felici di conoscere il loro operato nei dettagli: peccato che ciò che fanno resta quasi sconosciuto (salvo quanto filtrato alla stampa)con il risultato che restano un ambito riservato agli addetti ai lavori.
Vogliamo cambiare? Lo strumento sono le associazioni far i comuni per la svolgimento di servizi d'interesse comune. A livello regionale un assessorato alla montagna può ben assolvere al compito di tutela la specificità dei territori montani.
Per acquistare un pulmino, uno spazzaneve o organizzare le vacanze sociali non occorre la comunità montana.
Poi tutti i consigli comunali votano come indicato dall'UNICEM all'unanimità. Già, perchè in Italia la classe politica vota sempre compatta per mantenersi in buona salute.
perchè non promuovere un referundum popolare? Allora si che ne vedremmo delle belle!
PS io abolirei anche le province. Regioni e comuni bastano già ad assicurare il decentramento amministrativo; e ci costano già parecchio!