venerdì 2 novembre 2007

GIANNI RODARI, LA PACE, IL RIPOSO...


Durante l'ultimo consiglio comunale è stato distribuito all'ingresso il testo di una poesia di Gianni Rodari. L'intento era di richiamare l'attenzione sul terzo versetto (la pace). Ognuno è libero di interpretare le poesie, di Rodari o di altri, nel modo che più si avvicina al proprio animo. A me per esempio colpisce il secondo versetto.... Lo vorrei recitare a tutti quelli che si preoccupano di cosa possono fare i "giovani" per divertirsi dopo le due di notte...

PROMEMORIA

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare ogni notte:

chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare.
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.

Gianni Rodari

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo. inoltre, utilizzare Rodari per polemiche strumentali non è elegante. per come la vedo io siamo tutti pacifisti in quanto viviamo in uno Stato che ripudia la guerra. Certo la pace è anche una filosofia di vita, un modo di vedere le cose e affrontare i problemi: non ci può essere pace nell'anarchia, laddove non vi sono regole di convuvenza condivise.
Allora mi devono spiegare i signori della sinistra omegnese come conciliano il loro sviscerato amore per la pace con la giustificazione di certi comportamenti violenti e aggressivi (da loro definiti "ragazzate") assunti da certi giovani allo Stadio Liberazione (vedi citazione del povero Raciti). Credo che una società matura debba si far propria la cultura della pace ma riaffermare e difendere le regole della civile convivenza dalla quali, prima di tutto, deriva la "pace sociale".
E dunque, brave le forze di polizia che hanno identificato gli incivili e che ben vengano le misure di sicurezza applicate!