venerdì 23 gennaio 2009

CESARE BATTISTI: UNA VERGOGNA


Riceviamo dall'On. Zacchera, all'interno della sua Newsletter, queste riflessioni sul caso Battisti che sottoscriviamo pienamente e cui vogliamo dare rilievo.

"Il signor Cesare Battisti – solo omologo del più noto martire trentino della prima guerra mondiale – è un assassino. Uno che ha ammazzato quattro persone (i poliziotti Antonio Santoro e Andrea Campagna, il macellaio Lino Sabbadin, l’orefice Pierluigi Torregiani) in altrettante rapine a mano armata, uno che ha condannato il figlio di quest’ultimo a vivere per sempre su una carrozzella perché colpite durante gli “espropri proletari” che andavano di moda trent’anni fa per finanziare i gruppi di estrema sinistra. L’ex esponente dei “Proletari armati per il comunismo” è stato condannato più volte all’ergastolo in diversi processi e in ogni grado di giudizio (da corti d’assiste composte da giudici popolari!) con ogni crisma di legalità, condanne tutte confermate e passate in giudicato. Ma il signor Cesare Battisti dopo i suoi delitti non ha pagato nulla perchè si è rifugiato in Francia facendosi passare come perseguitato politico, coccolato e riverito come tanti altri brigatisti. Quando la lenta giustizia italiana è finalmente arrivata a chiederne l’ estradizione dalla Francia, Cesare Battisti ha preso tranquillo l’aereo ed è scappato in Brasile che ha ora rifiutato di consegnarlo all’Italia sostenendo che la sua condanna fu dovuta a motivi politici. E’ una vergogna, una schifosa vergogna che va contro ogni regola morale, ogni logica. Lo dico da italiano che si sente offeso dal presidente brasiliano Lula che solo pochi mesi fa era venuto in Italia da amico, ma ha ora offeso anche l’ amicizia tra due nazioni. E’ assurdo sostenere che in Italia Battisti non avrebbe avuto un processo equo, che è un
“perseguitato politico”, che “Il Brasile concede lo status di rifugiato politico ogni volta che esista il fondato timore di una persecuzione per razza o opinione politica”. Perfino REPUBBLICA scrive “ Il ministro brasiliano Genco dice che in Italia Battisti potrebbe essere eliminato dalla mafia o dalla CIA o meglio ancora da tutte e due insieme: sembra un delirio ma è proprio quello che il ministro ha detto”. Sostenere da parte brasiliana che ciò avverrebbe nell’Italia di oggi è allora un’offesa al nostro popolo, ma soprattutto all’intelligenza, alla logica, alla Giustizia. Ma perché improvvisamente il Brasile si è comportato così, dopo che solo due mesi fa l’estradizione era data per scontata, votata anche da ben tre corti di giustizia brasiliane? Perché con ogni probabilità nelle ultime settimane la Francia – e segnatamente la “première dame” Carla Bruni in Sarkozy – ha fatto pressioni inaudite per ottenere questo “plaisir” ed è stata accontentata. Mi sembra giusto: l’ex italiana Carla Bruni quando era ragazza - essendo la sua famiglia chic, ricca e spendereccia - nel timore di sequestri ed attentati che proprio ai tempi di Battisti e delle Brigate Rosse erano d’attualità se ne partì per precauzione nel dorato esilio francese, con soste a Saint Moritz e in Costa Azzurra, che non fanno mai male. Ma poi, da buona radical-chic sinistrorsa, intimamente simpatizzando da sempre per questi poveri “compagni che sbagliano”, dopo aver recentemente bloccato l’estradizione in Italia dell’altra ex brigatista assassina Marina Petrella, non poteva restare insensibile anche a Battisti… “per ragioni umanitarie”.
Ma lei, illustre signora Bruni-Sarkozy, che da ricca borghese non ha mai vissuto da proletaria, che non è mai andata in fabbrica a lavorare un minuto e forse nemmeno per un giorno ha mai vissuto i problemi di milioni di famiglie che non sanno come arrivare alla fine del mese non si vergogna almeno un po’ ? Non ha mai pensato di incontrare una persona a cui il suo buon amico Battisti ha lucidamente ammazzato un famigliare? Si immagini magari i loro occhi: è l’altra versione delle “ragioni umanitarie”… "

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